ARCHEOLOGIA DEL SUONO
I vasi acustici negli edifici antichi
Le chiese medievali e moderne conservano talvolta, nei muri oppure nelle volte, dei vasi di terracotta inseriti nella muratura ma con la loro imboccatura affiorante e aperta sullo spazio interno dell’edificio. L’uso di queste terrecotte architettoniche, spesso misconosciuto, fu talvolta male interpretato. Si tratta di solito di dispositivi di correzione acustica, messi in opera per migliorare la percezione della voce parlata e cantata, non esclusivamente nei luoghi di culto, ma anche in alcuni edifici civili. Per gli eruditi che ne hanno scoperto l’esistenza nel XIX secolo, la loro destinazione d’uso costituiva un enigma.
Da allora, numerosi di questi vasi sono spariti durante i lavori di intonacatura o di restauro, perché non erano percepiti come vestigia degne d’interesse.
Questo sito web propone un bilancio delle nostre conoscenze attuali e un certo numero di piste di ricerca. È il frutto di un lavoro interdisciplinare condotto negli ultimi anni da un’èquipe di storici, archeologi, esperti di linguistica e di acustica. Le indicazioni fornite dai testi antichi e dalle osservazioni risultanti dallo studio materiale delle terrecotte sono confrontate a misure di frequenza, per capire meglio il fenomeno fisico e così valutare con esattezza l’effetto acustico dei vasi inseriti nelle murature. Al di là della riscoperta di una pratica sparita dalla memoria collettiva da due secoli, ciò che ora è in gioco è la conservazione di questi dispositivi.
Bénédicte Palazzo-Bertholon
Jean-Christophe Valière